Settimana Santa Gallipoli 2

Il Salento della tradizione: i Riti della Settimana Santa a Gallipoli

Gallipoli, si sa, è una delle località più rinomate del Salento per tutto ciò che riguarda spiagge (basta dire Baia Verde o Lido San Giovanni) e movida. Questo, almeno, nei mesi estivi. Ma esiste anche un’altra Gallipoli, fatta di tradizioni religiose secolari, capaci di colpire il turista – fortunato lui – che abbia deciso di scoprire la Perla dello Ionio in un periodo lontano dai mesi più caldi eppure nel pieno delle splendore primaverile, come per esempio quello pasquale. Conosciuti, riveriti, e partecipatissimi nella “Città Bella” sono infatti i Riti della Settimana Santa, che si aprono il Venerdì dell’Addolorata (prima della Domenica delle Palme) quando la statua della Vergine “si reca”, portata dai fedeli, in Cattedrale, per la messa solenne celebrata dal Vescovo, al termine della quale viene eseguito l’oratorio sacro. La processione – accompagnata dalle Confraternite di Santa Maria della Neve e del Monte Carmelo – prosegue quindi per le vie della città vecchia fino a giungere al Bastione della Bombarda, da cui l’Addolorata benedice il mare. È tradizione, in questa occasione, che le donne oranti al seguito del simulacro recitino ben mille Ave Maria.

La devozione si riaccende al giovedì Santo (prima di Pasqua), con l’allestimento dei Repositori – detti popolarmente Sepolcri – nelle confraternite e nelle chiese, con composizioni di fiori, candele e germogli di grano cresciuti nell’oscurità. Il peregrinare di fedeli e turisti, in questo giorno, si incrocia con quello de Li Mai, ovveri delle confraternite, che sfilano nei loro abiti tradizionali, tra tuniche e scapolari.
Il momento più intenso prima della Pasqua è forse tre ore prima del tramonto di Venerdì Santo, quando la statua del XIX secolo del Cristo Morto esce dalla “tomba” – detta de l’Urnia – accompagnata dai membri della Confraternita del Crocifisso, vestiti di sacco, con cappucci rossi e mozzette azzurre, incoronati simbolicamente di spine e preceduti da statue in cartapesta raffiguranti le fasi della Passione del Signore. Torna anche l’Addolorata, accompagnata dai Fratelli degli Angeli incappucciati di bianco e mozzetta celeste.
Sabato Santo avviene invece la Processione della Desolata, accompagnata dai Fratelli di Santa Maria della Purità: la statua di Maria è preceduta da quella del Figlio, deposto in un’urna di vetro: estremamente toccante è il rito della benedizione conclusiva, presso la Chiesa della Purità.

Queste venerate tradizioni sono, a tutti gli effetti, cultura autentica e DNA del luogo, e lasciano sempre in chi le vive un sentimento di autentica partecipazione.

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