Neve Salento

Salento, neve e neviere: una storia antica

La notizia “insolita” probabilmente la sapete già: il Salento è sotto la neve! Come sempre accade in questi casi le testimonianze si susseguono sui social, le foto si diffondono di chat in chat e i filmati arrivano anche sui media nazionali, come questo video di Giuseppe Tarantino pubblicato su Repubblica.it che mostra il porticciolo di Santa Caterina (Marina di Nardò) imbiancato dalla nevicata il giorno dell’Epifania.

Quello che però non tutti sanno è che il rapporto tra il Tacco d’Italia e i bianchi fiocchi invernali non è una novità di questi ultimi giorni: il Salento infatti, è stato interessato – seppur marginalmente – dal fenomeno climatico noto come “piccola Età Glaciale”, che dalla metà del XVI alla metà del XIX secolo coinvolse l’Europa portando un brusco abbassamento della temperatura media terrestre.

A testimonianza di ciò la presenza di tipiche costruzioni, talvolta ipogee, chiamate neviere, che la civiltà contadina utilizzava per stipare la neve e conservarla per uso alimentare e medico (se pura, cioè bianca) o per altri scopi se “grezza” (cioè sporca). Peculiare in questo senso ad esempio è il “puddaru Neviere” della campagna di Poggiardo, a base circolare e forma a campana, costruito interamente con pietre a secco e il cui nome deriva dalla parola “pollaio”, in quanto questo tipo di struttura veniva utilizzato anche per l’allevamento di polli. Altre tipologie neviere, invece, sono ancora oggi visibili a Matino, Neviano, Casarano, Ugento, Tricase, Corigliano e Lequile. Neviere preistoriche sono inoltre apprezzabili nei centri di Alessano e Supersano, mentre costruzioni di epoca rinascimentale sono ubicate a Galatina e Maglie. Cutrofiano ne ospita diverse, tra cui quella presso la masseria “Nevera”, e l’elenco potrebbe proseguire con Acaja, Copertino e non fermarsi ancora.

Non era insolito che le popolazioni dell’epoca erigessero edicole o dedicassero chiesette alla Vergine in prossimità delle neviere, dando così vita alla devozione alle “Madonne della neve”.

Dunque niente paura: il Salento amò vestirsi del bianco manto in altre e epoche e anche nel 2017 una bella imbiancata ogni tanto non può certo spaventare (disagi a parte ovviamente, che ci auguriamo tutti possano essere pochi e comunque passare al più presto). Al limite, per vivere il momento, il consiglio è quello di uscire, fare a pallate, prendere un po’ di neve e guarnirla con vin cotto fatto in casa, per gustare una prelibatezza antica.. quanto la neve.

Forse ti può interessare: LI FOGGI COMFORT – GALLIPOLI