caseddhi Salento

Le sette meraviglie del Salento: i caseddhi

Retaggio dell’antica civiltà rurale – alcuni arrivano ad avere mille anni – oltre a costituire una classica “immagine da cartolina” delle vacanze in Salento i caseddhi sono un simbolo: il simbolo della capacità dell’uomo di integrare in perfetta armonia costruzione e natura, un lascito antico il cui significato è prezioso da recuperare nei nostri tempi.

I caseddhi si possono ammirare nel mezzo dei campi o lungo le strade principali che costeggiano gli uliveti, e sono stati realizzati dai contadini salentini con le stesse pietre del territorio, unite a incastro con una tecnica antica capace di sfidare il tempo e arrivare sino a noi. L’architettura è circolare o quadrata, ad uno sguardo distratto potrebbero ricordare i “cugini” di Alberobello, ma l’occhio attento scorge immediatamente le peculiarità caratteristiche delle costruzioni salentine. La forma, tronco-piramidale o tronco-conica, tende a restringersi sulla sommità, qualche volta con una pietra “di volta” in cui si trova inciso l’anno di costruzione. Strutture semplici, eppure strategiche: il loro compito era quello di custodire l’attrezzatura usata nelle attività agricole (ad esempio la raccolta delle olive), offrire riparo dal caldo opprimente o dal maltempo inaspettato, e all’occorrenza fungere da giaciglio.

Le famiglie locali che hanno la fortuna di averne all’interno delle loro proprietà in genere le custodiscono con grande rispetto, amore e attenzione, mentre altre sono state sapientemente recuperate ed inserite all’interno di strutture ricettive, capaci di dare al soggiorno del turista un sapore assolutamente tipico.

Forse ti può interessare: TRULLO SCIROCCO MARINA DI CAPILUNGO