Luminarie De Cagna

Il Salento e l’amore per la luce: le luminarie di Scorrano

Tra il Salento e la luce c’è un rapporto d’amore tutto speciale: durante il giorno il sole illumina le meravigliose spiagge e risplende sul mare, oppure irrompe dalle finestre nelle antiche masserie, nei trulli e nelle ville. Dopo il tramonto i raggi lunari inghirlandano i porti, i balli delle tarantate o i banchi delle squisite tipicità locali, indugiando un po’ più a lungo dentro i calici di Negramaro e Primitivo. Ma c’è un’altra luce nella notte che sorprende e innamora le sere delle estati salentine: è quella delle luminarie, gigantesche strutture di luci colorate – con vere e proprie scenografie – che sorgono nei paesi in occasione delle feste patronali.

Le luminarie sono dovunque bellissime e coinvolgenti, ma una menzione d’onore meritano senz’altro quelle di Scorrano, che potranno essere ammirate dal 5 al 9 luglio in occasione delle celebrazioni per Santa Domenica, la protettrice del paese. A Scorrano l’arte delle luminarie tocca le sue vette di magnificenza grazie ad un’antica e vivissima tradizione che vede impegnate in prima linea alcune aziende di proprietà di famiglie locali, De Cagna, Marianolight, Massimo Mariano e Santoro, che hanno portato la luce del Salento in tutto il mondo, dalla Spagna al Giappone passando per la Polonia e il Quatar, e ovviamente considerano un punto d’onore mostrare tutta la loro abilità per addobbare il territorio d’appartenenza.

Le origini della festa si perdono nelle notti del 1600 quando, secondo la leggenda, Santa Domenica apparve in sogno ad un’anziana scorranese e le chiese, per liberare il paese dalla peste, che fosse acceso un lumicino di fronte a ogni finestra, senza badare a spese, a testimonianza di affetto dei paesani per la santa.

Ed è da oltre quattro secoli che, infatti, non si bada a spese, anche se oggi i lumicini sono stati sostituiti da i più moderni led, in quantità impressionanti: oltre 800mila quelli di De Cagna e del suo mito di Icaro, 600mila per Marianolight e il suo viaggio nell’architettura, 300mila per Mariano e il suo “sogno d’amore” e altrettanti per le eliche del DNA di Santoro. Uno spettacolo che attirerà, secondo le previsioni, oltre 200mila turisti.

Chi avesse dunque il bisogno di un pretesto per lasciare tutto e visitare il Salento, sappia che sulla lista delle innumerevoli cose da fare, vedere e gustare, nel tacco d’Italia c’è anche la luce.

Forse ti può interessare: VILLETTA CAROLA GALLIPOLI – BAIA VERDE