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Huffington Post: “Con Airbnb non guadagni più”

Il portale è noto, anzi notissimo, e sono molti gli italiani che hanno cercato di capitalizzare la seconda casa non utilizzata (o addirittura semplicemente una camera libera) per trasformarsi in albergatori (sebbene fai da te), magari per arrotondare lo stipendio o semplicemente per avere un’alternativa più veloce – e dunque meno rischiosa – ad un inquilino in affitto a lungo termine. Ma secondo Adriano Bonafede, giornalista economico di HP Italia, non è tutto oro quello che luccica.

“Gli italiani stanno sperimentando sulla propria pelle che cosa sia la concorrenza” – scrive Bonafede – sempre più case per gli affitti brevi – perché tutti stanno scoprendo questo “business” – significano anche tariffe sempre più basse”.

L’esempio portato è quello di Roma, dove è facile trovare una casa centrale per quattro persone a 60 euro a notte, lenzuola, luce, gas e internet inclusi. Molto difficile pensare di alzare i prezzi, data appunto la concorrenza agguerritissima, a meno di non aver a disposizione un immobile di pregio capace di gareggiare con un hotel a cinque stelle. Togli circa 20 euro di pulizie (un paio d’ore di lavoro), 10 euro di spese per le utenze, le tasse.. a conti (della serva) fatti, secondo Bonafede, restano circa 24 euro. Un po’ poco, forse, per valere lo sbattimento di garantire un servizio paragonabile a quello dei professionisti del settore. Sì perché – chi nel turismo ci lavora 365 giorni l’anno ve lo può confermare – in questi tempi di crisi il cliente è giustamente attento a ogni euro speso, e difficilmente perdona errori e mancanze.

Uscendo dalle grandi città d’arte, nei territori dove l’ospitalità è diffusa e non c’è un centro storico come punto di riferimento indiscusso per le location, la situazione può diventare anche peggiore: “la stessa Airbnb – spiega ancora il giornalista – elaborando il rapporto tra domanda e offerta di abitazioni per uso transitorio in ciascuna località d’Italia, arriva in taluni casi a suggerire tariffe così basse, tipo 18 o 20 euro a notte, che infatti i proprietari non seguono.”

Dunque attenzione: i facili guadagni sono spesso chimere, mentre le difficoltà di un settore ad alta competizione e professionalità come quello turistico sono estremamente reali.