Lecce barocco

Dove Viaggi celebra il Salento e il barocco Leccese

Un tour nel più classico (e meraviglioso) Barocco Leccese, perla inestimabile del Salento da sempre: questo è quanto propone Dove, il magazine di viaggi del Corriere, in un dettagliato e ricchissimo reportage a cura di Mariella Piscopo.
Lecce è una meta d’arte e di gusto che regala sempre soddisfazioni, sia che si decida di esplorarla da soli, sia che ci si affidi alle visite guidate organizzate dagli uffici di informazione turistica, come ad esempio “Lecce by night” – perché la capitale del Salento, va saputo, regala un’atmosfera unica soprattutto di sera.

Partendo da Porta Napoli e percorrendo via Palmieri sotto lo sguardo vetusto e aristocratico dei palazzi più imponenti della nobiltà leccese, come quello che dà il nome alla strada e che ospitò Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, si può convergere poi in Piazza Duomo, il “salotto dei leccesi”, una scenografia a cielo aperto custodita a sinistra dal Campanile barocco, di fronte dalla Cattedrale Maria SS. dell’Assunta e dal Vescovado con la grande loggia, e a destra dal seicentesco Palazzo del Seminario, sede del Museo Diocesano.

Nutrire l’occhio ed elevare lo spirito è un duplice sfizio cui si può indulgere percorrendo Corso Vittorio Emanuele ammirando estasiati gli edifici secolari e religiosi (fra cui la splendida Chiesa di Sant’Irene) e facendo tappa alla famosa libreria Liberrima o al MUST, nell’ex Monastero di Santa Chiara, per scoprire reperti che spaziano dall’età messapica e romana fino al Novecento, nonché una mostra permanente dedicata allo scultore salentino Cosimo Carlucci.

Ma lo stupore e il rapimento estatico non hanno ancora toccato il loro massimo se non giungendo in piazza Sant’Oronzo, con le sue molteplici ricchezze artistiche provenienti da epoche diverse: la Colonna del Santo eretta nel 1660; il “Sedile” del 1592 e il magnifico Anfiteatro romano, che d’estate ospita concerti ed eventi. Ma nessuna visita a Lecce può dirsi completa senza aver ammirato la Basilica di Santa Croce, icona indiscussa del barocco leccese.

Menzione speciale infine per il Castello Carlo V, appena uscito da una profonda sessione di restauri e ampliamenti che hanno restituito tutta la loro gloria a questo imponente complesso di origine normanno-angioina, riedificato nel Cinquecento dall’architetto Gian Giacomo dell’Acaya, a pianta trapezoidale con quattro bastioni a forma di lancia (tra le novità previste, il viaggio multimediale accompagnato da un attore che impersona il nobile Gian Giacomo e il percorso sui camminamenti di ronda).

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